martedì

NASA's Global Hawk aircraft



La base militare americana di Sigonella (Catania) torna al centro della strategia militare Usa: sarà infatti la postazione avanzata per la sorveglianza elettronica del Medio Oriente.

I primi droni Global Hawk, scrive Maurizio Molinari sulla Stampa, sono atterrati negli scorsi giorni, in base ad un accordo fra Italia e Stati Uniti sui super-droni stipulato circa due anni fa.

L’annuncio del nuovo corso della base è stato dato da William Fraser, responsabile dell’Air Combat Command del Pentagono, che ha spiegato che la funzione primaria sarà di “sostenere le operazioni delle truppe in Iraq e Afghanistan”.

I Global Hawk RQ-4 sono considerati i più avanzati aerei spia Usa. Diversamente dai Predator, non sono armati, ma i loroi sensori riescono ad identificare qualsiasi obiettivo in movimento in un raggio di 100 km trasmettendo a terra immagini nitidissime di qualsiasi tipo di superficie a prescindere dalle condizioni atmosferiche. Ogni esemplare costa intorno ai 183 milioni di dollari

Dotati di un’autonomia di 42 ore, un raggio di 25.928 km, i Global Hawk sono in grado di perlustrare almeno 100 mila kmq ogni 24 ore, e i militari che li guidano da terra possono analizzare i dati raccolti in tempo reale.

Prima di Sigonella la principale base dei super-droni era stata quella di Edwards, in California: da qui gli aerei raggiungono l’Afghanistan passando per il Canada e attraversando il Pacifico diretto verso l’Oceano Indiano. Ora le basi di Sigonella e dell’isola di Guam, territorio americano nell’Oceano Pacifico, consentono di accorciare i tempi di volo, facilitano l’opera di manutenzione e aumentando l’area di osservazione.

“La nostra intenzione è far volare regolarmente i droni da Sigonella e Guam a partire dalla fine di quest’anno, dice il vicepresidente dell’azienda costruttrice Northop Grumman, George Guerra, “consentendo così al Pentagono di operare in qualsiasi angolo del pianeta”.

Un’attività di sorveglianza che include il traffico marittimo e i movimenti di sospette cellule di Al Qaeda e di pirati somali, e che ha consentito nei mesi scorsi di monitorare i danni causati dal terremoto sull’isola di Haiti e di sostenere la lotta al traffico di droga in America Latina.

“Aver scelto Sigonella per i Global Hawks indica la determinazione degli Stati Uniti a mantenere una presenza visibile non solo nel Mediterraneo Orientale ma molto più in là”, spiega Dov Zakheim, ex vicecapo del Pentagono. E indice anche un consolidamento dell’alleanza strategica con l’Italia.
Fonte la rete

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